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Aggiornato: 19 dicembre 2025Tempo di lettura: 9 min read

Piattaforme OTT: guida completa su servizi, advertising e differenze con le CTV

Guida alle piattaforme OTT: come operano i servizi streaming, la differenza con le CTV e perché sono cruciali nella pubblicità programmatica.

Piattaforme OTT: guida completa su servizi, advertising e differenze con le CTV

Le piattaforme OTT, acronimo di Over-The-Top, rappresentano tutti quei servizi che distribuiscono contenuti video attraverso Internet, senza il bisogno delle infrastrutture tradizionali dei broadcaster o degli operatori via cavo.

Negli ultimi anni, la crescita delle piattaforme di streaming ha trasformato radicalmente i comportamenti di consumo dei media. L’aumento delle connected TV (CTV) e delle connessioni broadband ha reso possibile un accesso più semplice e personalizzato ai contenuti.

Per brand e centri media, questo scenario apre nuove opportunità di comunicazione e monetizzazione, grazie a formati pubblicitari più misurabili e segmentabili rispetto alla televisione tradizionale. In questa guida completa vedremo le differenze tra OTT e CTV, i modelli di business più diffusi e come sfruttare al meglio le potenzialità pubblicitarie del video streaming.

OTT vs CTV: definizioni e differenze

Il termine CTV (Connected TV) indica qualsiasi televisore connesso a Internet, in grado di riprodurre contenuti da piattaforme OTT attraverso app o dispositivi esterni come Amazon Fire Stick, Roku o Apple TV.

Mentre OTT fa riferimento ai contenuti e al modello di distribuzione, CTV riguarda il mezzo di fruizione, ossia il dispositivo fisico. In molti casi le due categorie si sovrappongono, ma non coincidono completamente: un video guardato sull’app di YouTube da smartphone è OTT, non CTV; la stessa visione sullo schermo di casa, invece, ricade in entrambe.

Le piattaforme OTT offrono vantaggi quali libertà di scelta, accessibilità, visione su richiesta per gli utenti e sono un’opportunità per gli inserzionisti, che possono sfruttare formati interattivi e dati granulari. A differenza della TV lineare, l’esperienza è altamente personalizzata e misurabile, con la possibilità di tracciare le performance e ottimizzare le campagne in tempo reale.

Tipologie di piattaforme OTT e modelli di servizio

Le piattaforme OTT si distinguono per il loro modello di monetizzazione.

Il sistema SVOD, acronimo di Subscription Video On Demand si basa sull’abbonamento mensile, come nel caso di Netflix o Disney+. Il modello AVOD, ossia Advertising Video On Demand consente l’accesso gratuito ai contenuti, ma include inserzioni pubblicitarie, come in YouTube o Pluto TV. Nel modello TVOD o pay-per-view, l’utente paga solo per i contenuti che sceglie, soluzione diffusa su Apple TV o Rakuten. Negli ultimi anni è emerso anche il formato FAST (Free Ad-Supported Streaming TV), che combina la gratuità del servizio con la linearità di canali tematici in streaming.

Esistono infine marketplace o piattaforme white-label che permettono a editori e broadcaster di creare la propria offerta OTT personalizzata, con controllo diretto su contenuti, dati e inventory pubblicitaria.

Formati e creatività per advertising OTT/CTV

La pubblicità video su piattaforme OTT/CTV comprende vari formati: annunci pre-roll, mid-roll o post-roll, brevi clip da 6 secondi (bumper ads), overlay e banner companion che arricchiscono la visione. Per avere successo, una deve avere una qualità creativa elevata ed essere in grado di adattarsi al contesto televisivo. Video brevi ma impattanti, con storytelling chiaro e produzione ad alta definizione, ottengono in genere tassi di completamento superiori. È importante ottimizzare l’audio e considerare l’esperienza mute, frequente sulle CTV, così come garantire compatibilità con gli standard tecnici VAST, VPAID e VMAP, fondamentali per la delivery delle inserzioni e la corretta tracciabilità delle metriche.

Targeting avanzato su piattaforme OTT

Le piattaforme OTT consentono tecniche di targeting molto più precise rispetto alla TV tradizionale. Gli inserzionisti possono combinare segmenti basati su contesto, comportamento, dati demografici, localizzazione o fasce orarie.

Il targeting deterministic, fondato su login o account utente, permette di avere grande accuratezza; quello probabilistic utilizza modelli predittivi per stimare interessi o caratteristiche in base al device. Entrambi beneficiano delle soluzioni cookieless, sempre più rilevanti nel rispetto della privacy e delle normative. L’utilizzo di segmenti personalizzati e lookalike consente di ampliare il reach mantenendo la coerenza con il pubblico di riferimento, migliorando le performance nella fase di conversione.

Programmatic e real-time bidding su piattaforme OTT

Il programmatic advertising applicato all’OTT sfrutta un ecosistema composto da DSP (Demand-Side Platform), SSP (Supply-Side Platform) e ad exchange per automatizzare l’acquisto degli spazi pubblicitari.

Questo modello consente maggiore scalabilità, ottimizzazioni in tempo reale e controllo della frequenza di esposizione. Per advertiser e publisher è una garanzia di efficienza, grazie alla possibilità di misurare ogni impression e monitorare il rendimento per singolo creative. Esistono tuttavia ancora sfide tecniche legate alla gestione della latenza, all’allineamento dei feed video e alla qualità dell’inventario, che può variare tra mercati aperti e ambienti premium.

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Come le piattaforme OTT generano ricavi

Le fonti di ricavo principali si dividono tra advertising, abbonamenti, pay-per-view, sponsorship e modelli ibridi. Ottimizzare le entrate implica strategie di gestione del rendimento e soluzioni come l’header bidding specifico per CTV, che aumenta la competizione tra inserzionisti. I KPI più rilevanti per gli editori includono eCPM, fill rate, ARPU e tasso di viewability: parametri indispensabili per valutare l’efficacia e la sostenibilità del modello di business.

Metriche chiave per campagne OTT e CTV

La misurazione delle performance pubblicitarie su OTT richiede indicatori dedicati. Tra le metriche principali figurano il completion rate, ossia la percentuale di visualizzazioni complete, la viewability, i quartili di completamento, la reach, la frequency, il VTR e il CPM.

Rispetto al video advertising web, l’analisi su CTV punta di più sulla qualità della visione e sull’impatto del brand. Report coerenti e comparabili permettono di ottimizzare i budget tra canali digitali, mentre sistemi di brand safety e fraud detection assicurano trasparenza e protezione contro traffico invalido o bot.

Tecnologie e integrazioni per piattaforme OTT

Un ecosistema OTT efficiente si fonda su componenti tecniche integrate: player video, CDN per la distribuzione, ad server, sistemi di Server-Side Ad Insertion (SSAI) o Dynamic Ad Insertion (DAI), DRM per la protezione dei contenuti e strumenti di analytics. La scelta della piattaforma ideale deve considerare la compatibilità con i protocolli pubblicitari, la disponibilità di API per il reporting e il supporto ai principali DSP e SSP del mercato. Test accurati prima del lancio assicurano un’esperienza fluida per l’utente e dati affidabili per l’advertiser.

UX e impatto dell’ad experience su OTT

L’esperienza utente è un elemento cruciale nel successo di una strategia OTT. Inserzioni troppo invasive o ripetitive possono ridurre l’engagement e compromettere i risultati. Limitare la frequenza, bilanciare la durata degli annunci e mantenere coerenza con il contenuto editoriale favoriscono un’esperienza positiva.

Nei formati CTV, l’impatto visivo è massimo: per questo i messaggi devono essere chiari, memorabili e pensati per la fruizione collettiva, spesso nel contesto domestico.

Sfide della pubblicità su OTT e CTV

Le criticità delle pubblicità su OTT e CTV sono la misurazione frammentata e la mancanza di standard condivisi tra piattaforme, che rendono complesso il confronto cross-device. Le pubblicità ingannevoli e l’accesso limitato a dati granulari in certi mercati sono fattori di rischio. A questi si aggiungono gli alti costi di produzione degli asset creativi e i vincoli normativi derivanti da GDPR e gestione dei consensi.

Come scegliere la piattaforma OTT giusta

Individuare la piattaforma più adatta dipende da diversi criteri: ampiezza dell’audience, tipologie di formati supportati, livello d’integrazione con strumenti pubblicitari, costi di ad serving e completezza dei report analitici.

È opportuno valutare il modello di revenue share, la compatibilità con SSAI e DAI, il supporto tecnico e la disponibilità di API personalizzabili.

Panoramica delle principali piattaforme OTT e CTV

Il mercato si divide tra grandi player globali di streaming, piattaforme di distribuzione per publisher, soluzioni white-label e provider ad tech specializzati. I grandi operatori offrono scala e reach, ma lasciano minore controllo sui dati; le piattaforme proprietarie garantiscono invece autonomia e margini più alti, a fronte di investimenti tecnici maggiori. Gli ad tech specialist servono come punto d’incontro, fornendo infrastrutture pubblicitarie flessibili e soluzioni di misurazione avanzata.

Strategie per advertiser su OTT/CTV

Per massimizzare il rendimento delle campagne, gli inserzionisti devono combinare strategie di awareness e performance. I test A/B sui formati aiutano a individuare la creatività più efficace, mentre l’integrazione cross-device permette di seguire il percorso dell’utente su più schermi. La misurazione incrementale consente di stimare il reale impatto sulle conversioni, oltre le semplici metriche di visibilità. Una corretta allocazione del budget tra campagne di branding e di risposta diretta rappresenta la chiave per una pianificazione equilibrata e sostenibile.

Privacy, consenso e normative per OTT

L’OTT è soggetto alle regole del GDPR e alle normative sulla protezione dei dati personali. Le piattaforme devono garantire gestione trasparente dei consensi, soprattutto nei contesti login-based o dove l’identificazione utente avviene su base deterministica. Con l’avvento delle soluzioni cookieless, diventa essenziale adottare policy chiare, documentazione aggiornata e sistemi che rispettino le preferenze espresse dagli utenti in fase di opt-in.

Trend emergenti e il futuro delle piattaforme OTT

Nei prossimi anni il mercato OTT evolverà verso una maggiore capacità di indirizzare i contenuti verso pubblici specifici anche cookieless e un aumento dei canali FAST supportati da pubblicità dinamica. La crescita delle CTV, l’uso dell’IA per la personalizzazione creativa e la misurazione cross-device definiranno la nuova frontiera dell’advertising video.

FAQ sulle piattaforme OTT

Domanda 1: Cosa sono i canali OTT?

I canali OTT sono servizi di streaming che trasmettono contenuti via Internet, bypassando operatori televisivi e via cavo. Propongono film, serie e programmi accessibili ovunque e in qualunque momento. Per il marketing digitale rappresentano un mezzo potente per raggiungere audience profilate con formati video dinamici e misurabili.

Domanda 2: Cosa si intende per OTT?

L’acronimo OTT (Over-The-Top) indica tutti i servizi che distribuiscono contenuti multimediali tramite Internet. In ambito pubblicitario, permettono alle aziende di pianificare annunci mirati e personalizzati su base utente, sfruttando dati di consumo e tecniche di intelligenza artificiale per ottimizzare le performance.

Domanda 3: Cosa significa OTT nel digitale?

Nel contesto digitale, OTT descrive la diffusione diretta dei contenuti attraverso la rete, senza intermediari televisivi. Questo approccio abilita nuove forme di advertising digitale che uniscono potenza visiva e precisione di targeting, garantendo maggiore efficienza e controllo del budget.

Le piattaforme OTT sono il futuro della distribuzione video e della pubblicità data-driven.
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