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Retargeting: strategie e vantaggi per il tuo business

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- Ciro Scognamiglio
- LinkedIn: ciroscognamiglio/
Nel panorama del marketing digitale, una delle sfide principali per le aziende è riuscire a catturare l’attenzione di utenti già interessati ma che, per varie ragioni, non hanno ancora completato un acquisto o un’azione desiderata. È qui che entra in gioco il retargeting: una tecnica di advertising sempre più utilizzata da e-commerce, agenzie e professionisti del marketing.
In questo articolo vedremo che cos’è il retargeting, come funziona, quali strategie adottare e perché può fare la differenza per il tuo business.
Che cos’è il retargeting
Il retargeting è una forma di pubblicità online che, grazie ad alcuni strumenti di tracciamento, permette di mostrare annunci personalizzati a utenti che hanno già visitato un sito web o utilizzato un’app, senza però aver completato un’azione come un acquisto o una registrazione.
Questa strategia è utilizzata soprattutto su piattaforme come Google Ads, Meta Ads (Facebook e Instagram), LinkedIn e nel programmatic advertising. Con il supporto di cookie e pixel, quindi, gli utenti vengono tracciati durante la loro navigazione e, in un secondo momento, raggiunti con annunci display pertinenti.
Differenza tra retargeting e remarketing
Retargeting e remarketing non sono proprio la stessa cosa. Per quanto simili, il primo si concentra principalmente sugli annunci display, utilizzando le piattaforme pubblicitarie per raggiungere di nuovo l’utente. Il secondo, invece, può includere anche azioni dirette, come l’invio di email personalizzate a chi ha abbandonato un carrello o non ha completato una registrazione.
Come funziona il retargeting
Il retargeting marketing si basa su un processo ben preciso. Quando un utente visita un sito web, viene installato un cookie nel suo browser o registrato tramite un pixel di tracciamento. Questo piccolo file contiene informazioni sul comportamento dell’utente: quali pagine ha visitato, quali prodotti ha visto, quanto tempo è rimasto sul sito.
In un secondo momento, queste informazioni vengono utilizzate per creare annunci pubblicitari mirati. L’utente, navigando su altri siti o social, visualizzerà banner o video che promuovono proprio il prodotto o il servizio con cui aveva interagito in precedenza. L’obiettivo è riportarlo sul sito per completare l’azione, aumentando così il tasso di conversione.
Tipologie di retargeting
Non tutti gli annunci di retargeting sono uguali. Esistono infatti diverse tipologie, ognuna con caratteristiche specifiche.
Il retargeting statico è il più semplice: tutti gli utenti che hanno compiuto una determinata azione, come visitare una pagina, ricevono lo stesso annuncio, indipendentemente dal contenuto visualizzato;
il retargeting dinamico invece è molto più sofisticato: gli annunci vengono personalizzati in base al comportamento dell’utente. Ad esempio, se hai visualizzato un paio di scarpe nere e una borsa rossa su un e-commerce, gli annunci ti mostreranno proprio quei prodotti, con immagini e prezzi aggiornati;
il retargeting comportamentale, molto più avanzato e basato su azioni specifiche, come il tempo speso su una pagina;
il CRM retargeting, che utilizza database di contatti per inviare email personalizzate;
il cross-device retargeting, che permette di seguire l’utente da desktop a mobile
Esempi pratici di campagne di retargeting
Per capire l’impatto reale di queste strategie, vediamo alcuni esempi concreti.
Un e-commerce di abbigliamento può utilizzare Google Ads e Meta Ads per recuperare utenti che hanno abbandonato il carrello o per ottimizzare le vendite. È questo il caso di Gattinoni, che attraverso campagne ADV su Google e Meta, con banner statici e dinamici, in soli 9 mesi ha aumentato il valore degli acquisti di oltre il 70%.
Nel settore B2B, possiamo citare il caso SpecialGomme, azienda italiana del settore pneumatici, che ha condotto una campagna di remarketing e retargeting con Google ADS. Utilizzando campagne search e display, l’azienda ha aumentato il tasso di conversione al proprio sito del 115% in un anno.
Anche il turismo sfrutta molto il retargeting. Un esempio concreto è quello di un tour operator italiano che ha utilizzato campagne Facebook Ads per promuovere food tour destinati ai turisti americani in Italia. Se la strategia pubblicitaria iniziale aveva l’obiettivo di raccogliere visitatori sulla pagina, la campagna di retargeting mirato invece offriva uno sconto del 10% in caso di prenotazioni entro la mezzanotte. In poco tempo, il tasso di conversione al sito e il ROI sono cresciuti sempre più.
Vantaggi del retargeting per le aziende
Utilizzare il retargeting advertising porta numerosi benefici: permette di aumentare il ritorno sull’investimento (ROI), concentrando le risorse su un pubblico già interessato e quindi più incline alla conversione. Un altro vantaggio concreto è la riduzione del carrello abbandonato, una delle criticità principali per gli e-commerce. Il retargeting rafforza inoltre il brand recall, ossia la capacità degli utenti di ricordare un marchio grazie alla ripetizione degli annunci nel tempo.
Rispetto ad altre forme di acquisizione, il retargeting display ha costi generalmente più contenuti, proprio perché si lavora su segmenti già profilati e interessati.
Quindi, se vuoi provare tutti i vantaggi di questa strategia pubblicitaria, la piattaforma ad:personam propone strumenti avanzati per il retargeting programmatico, con segmentazioni automatiche e sistemi di tracciamento all’avanguardia.
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Strategie e best practice per campagne efficaci
Per ottenere risultati concreti, è importante impostare una strategia accurata. Gli annunci devono essere il più possibile mirati e pertinenti rispetto alle azioni precedenti dell’utente. Attenzione alla frequenza: martellare gli utenti con lo stesso annuncio rischia di generare fastidio invece che conversioni. Meglio impostare una frequenza moderata e testare diverse creatività tramite A/B testing. Infine, l’analisi continua dei dati è essenziale per capire cosa funziona meglio e modificare la campagna di conseguenza, sia in termini di formati che di messaggi.
Errori comuni da evitare nel retargeting
Tra gli errori più comuni troviamo proprio il retargeting troppo aggressivo, con annunci ripetuti all’infinito. È controproducente anche utilizzare messaggi generici e non personalizzati. Un altro errore è dimenticarsi di escludere gli utenti già convertiti: se hanno già acquistato, non ha senso continuare a proporre lo stesso prodotto. È infine fondamentale considerare il ciclo d’acquisto del cliente e non trascurare il mobile, visto che la maggior parte delle interazioni oggi avviene da smartphone.
Aspetti legali e privacy nel retargeting
Il tema della privacy è centrale quando si parla di retargeting marketing. Secondo il GDPR, è obbligatorio richiedere il consenso esplicito degli utenti per l’uso dei cookie e del tracciamento tramite banner informativi.
La cookie policy deve spiegare in modo trasparente quali dati vengono raccolti, per quali finalità e per quanto tempo. Utilizzare i dati in modo corretto contribuisce anche a costruire un rapporto di fiducia con i clienti.
Strumenti e piattaforme per il retargeting
Le principali piattaforme includono Google Ads, Meta Ads (Facebook/Instagram), LinkedIn per il B2B e strumenti di programmatic advertising. Ogni piattaforma ha vantaggi e svantaggi: Google è molto versatile, Meta è ideale per e-commerce e brand awareness, LinkedIn è perfetto per il settore professionale.
Nel panorama del programmatic advertising, ad:personam propone una soluzione completa per le tue pubblicità: una DSP che permette di gestire campagne di retargeting con segmentazioni avanzate e intelligenza artificiale per ottimizzare i risultati.
FAQ sul retargeting
Cosa si intende per retargeting?
Il retargeting è una strategia di advertising digitale che consente di mostrare annunci pubblicitari personalizzati agli utenti che hanno già interagito con un sito web o un’app, senza aver completato una conversione.
Qual è la differenza tra retargeting e remarketing?
Il retargeting si basa su annunci display utilizzando cookie o ID utente. Il remarketing può includere anche email marketing o altre azioni dirette.
Qual è l'obiettivo principale di una campagna di retargeting?
Riconvertire utenti già interessati, riportandoli sul sito per completare un’azione, aumentando così il tasso di conversione e il ROI.
In conclusione, se vuoi provare a impostare una campagna di retargeting efficace per il tuo business, senza requisiti di spesa minima, iscriviti subito alla DSP di ad:personam!